Valido il licenziamento comunicato via whatsapp
10 Luglio 2017
Il Sole 24 Ore 30 Giugno 2017
Tribunale di Catania
Un dipendente può essere licenziato anche via social network. Lo ha stabilito il Tribunale civile di Catania che ha ritenuto che il licenziamento «intimato su whatsapp» appaia «assolvere l’onere della forma scritta, trattandosi di un documento informatico». Con tanto di prova di avvenuta ricezione: l’impugnativa presentata dal dipendente.
Le indicazioni, che sembrano aprire la strada a considerare legittima una nuova forma di comunicazione fra datore di lavoro e lavoratore, sono contenute nella motivazione del provvedimento del Giudice del lavoro, Mario Fiorentino, che rigetta il ricorso presentato da una dipendente di un’azienda che aveva ricevuto la notizia del suo licenziamento sulla chat di whatsapp.
Le osservazioni del giudice si incentrano su due aspetti: la forma scritta e la risposta del lavoratore che, indirettamente, rafforza la validità della prima comunicazione. Infatti, «la modalità utilizzata dal datore di lavoro nel caso di fattispecie appare idonea ad assolvere ai requisiti formali in esame, in quanto la volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera inequivoca come del resto dimostra la reazione da subito manifestata dalla predetta parte».
Quindi: nessun dubbio sulla chiarezza della comunicazione della volontà di licenziare, anche se si è usato whatsapp, e nessun dubbio sul fatto che il destinatario abbia ricevuto e interpretato chiaramente la comunicazione, come testimonia la reazione. Per questo il Tribunale ha dichiarato inammissibile il ricorso.