Noleggi auto, tasse legate al territorio contro l’elusione

11 Febbraio 2025

Il Sole 24 Ore 1 Febbraio 2025 di Gianni Trovati

Nella riforma del fisco locale entra anche un ricco pacchetto di norme per riscrivere, precisare e semplificare le regole delle tasse sulle auto.

Il dibattito più intenso pare destinato ad accendersi intorno al «principio di territorialità» pensato per ancorare il pagamento di bollo auto e imposte provinciali al luogo di attività effettiva delle società di auto a noleggio senza conducente. Il problema è quello noto, e definito «dumping fiscale» dal viceministro all’Economia Maurizio Leo, della concentrazione di sedi da parte dei noleggiatori nelle Province autonome, dove le aliquote sono minori grazie ai margini generosi garantiti dagli Statuti speciali.

Contro questa geografia, che nelle ultime rilevazioni concentra il 53% delle auto a noleggio fra Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta (dove vivono in tutto due italiani ogni 100), si sono scagliati i sindaci delle principali Città metropolitane, che insieme ai presidenti di Provincia vedono sfumare i gettiti dell’imposta di trascrizione e le quote di RcAuto, e le Regioni, interessate dal bollo. La bozza di decreto attuativo della delega fiscale si occupa di entrambi i livelli di Governo, con l’obiettivo di stabilire il «principio di territorialità» in base al quale le imposte locali vanno pagate dove si sviluppa l’attività ordinaria della società, anche se la sede legale è altrove. La nuova norma comprende espressamente anche i casi in cui la sede è fuori dai confini nazionali, per colpire le operazioni di esterovestizione della società. «Per i soggetti passivi che operano professionalmente nel settore del noleggio dei veicoli – si legge nella bozza -, nel caso in cui la sede legale è distinta dalla sede in cui avviene la gestione ordinaria in via principale dell’attività della persona giuridica, quest’ultima costituisce la sede da considerare ai fini della destinazione del gettito dell’imposta».

Nel nuovo sistema potrebbe entrare anche l’accesso gratuito da parte di Province e Città ai dati di Motorizzazione civile e Pubblico registro automobilistico. In fatto di Pra, inoltre, la riforma allinea le regole del noleggio senza conducente a quelle previste oggi per la sola locazione finanziaria. Lo scopo, spiega la relazione illustrativa, è di superare l’irrazionalità che oggi assoggetta «fattispecie impositive sostanzialmente analoghe a adempimenti fiscali differenti», e di «assicurare l’acquisizione al Pra anche delle informazioni relative ai veicoli concessi in locazione a lungo termine senza conducente».

Sul bollo auto, poi, accanto a una serie di semplificazioni procedurali che prendono spunto dai migliori modelli regionali (Lombardia e Piemonte in primis) per superare i tanti problemi legati ai passaggi di proprietà, la riforma amplia gli spazi di manovrabilità da parte delle Regioni, nel nome di una maggiore autonomia impositiva.

Il gettito standard dell’Rc Auto dovrebbe infine passare allo Stato, che in cambio garantirebbe a Province e Città una compartecipazione equivalente all’Irpef; sul punto, i confronti tecnici dovranno definire come gestire le variazioni di gettito dell’imposta sui redditi nel tempo.

Doing business in San Marino

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