Nel Cda privo di deleghe rischiano di rispondere del reato tutti i consiglieri

8 Aprile 2022

Il Sole 24 Ore 29 marzo 2022 di Laura Ambrosi

La confisca per equivalente si può applicare anche ai beni della società

In assenza di deleghe specifiche ai membri del Cda rischiano di rispondere del reato tributario tutti i consiglieri.

In futuro, inoltre, a seguito dell’inserimento, dei delitti tributari nei reati presupposto della responsabilità amministrativa dell’ente, la confisca per equivalente per tali illeciti, riguarderà anche le società e non solo gli amministratori.

Ad affermare questi interessanti principi sono due sentenze della corte di Cassazione depositate ieri.

In una prima pronuncia (la numero 11087) i giudici di legittimità sono intervenuti a proposito del sequestro preventivo eseguito nei confronti di un membro del consiglio di amministrazione di una società.

Secondo la tesi difensiva, in assenza di una specifica delega, i componenti del Cda non hanno alcuna responsabilità sull’operato altrui.

La Suprema corte ha ricordato che l’articolo 2392 del Codice civile dispone che gli amministratori sono solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei doveri loro imposti dalla legge o dallo statuto, fatta salva l’ipotesi di attribuzioni proprie ascritte in concreto ad uno o più soggetti.

Secondo la Cassazione, quindi, occorre distinguere l’ipotesi in cui il Cda operi con o senza deleghe: se un determinato atto non rientra nelle attribuzioni delegate, tutti i componenti del consiglio rispondono degli illeciti, salvo il dissenso esternato.

Se invece, sono attribuite specifiche materie a determinati componenti del consiglio, essi rispondono di quanto compiuto.

In conclusione, quindi, in assenza di deleghe grava su tutti i consiglieri la responsabilità solidale per gli illeciti deliberati o posti in essere dal Cda.

Sempre ieri, la Cassazione (sentenza numero 11086) ha affrontato la possibile incompatibilità del sequestro preventivo per equivalente operato sui beni dell’amministratore della società, rispetto alla necessaria misura adottata sempre in forma per equivalente in capo all’ente in applicazione della responsabilità amministrativa disciplinata dal Dlgs 231/2001. Infatti, anche alcuni delitti tributari rientrano dal 25 dicembre 2019 tra i reati presupposto per i quali è possibile eseguire, in caso di condanna, la confisca in capo all’ente.

I giudici hanno così rilevato che l’innovazione normativa impone in futuro una più ampia indagine sul patrimonio dell’ente sin dalla fase cautelare: ove non sia possibile preservare il profitto diretto (di norma le disponibilità liquide della società), la misura per equivalente potrà applicarsi sui beni della società e non soltanto come avvenuto in passato su quelli del reo/rappresentante legale.

Doing business in San Marino

Scarica ora il libro in formato PDF

Scarica
Get in touch
x
x

Share to:

Copy link:

Copied to clipboard Copy