Il rivenditore di auto usate non «scorpora» il margine
11 Novembre 2024
Il Sole 24 Ore 28 Ottobre 2024 di Alfredo e Attilio Calvano
Il rivenditore di auto usate non «scorpora» il margine
Un rivenditore di auto usate ha acquistato, da un privato, un’auto al prezzo di 10.000 euro, e l’ha rivenduta, a un soggetto munito di partita Iva, al prezzo di 12.440 euro. Il cliente ha chiesto al rivenditore di auto di poter indicare in fattura l’Iva sul margine di guadagno del rivenditore stesso.
Quest’ultimo può predisporre la fattura di vendita indicando l’importo di 10.000 euro, senza Iva fino a concorrenza del costo di acquisto del privato, e inserendo separatamente i 2.000 euro più Iva, che rappresentano il suo guadagno?
La risposta è negativa. Il rivenditore di auto usate non può esporre separatamente l’Iva in fattura.
Ne fa espresso divieto l’articolo 38, comma 1, primo periodo, del Dl 41/1995, secondo cui i soggetti che applicano il regime del margine «nella fattura non possono indicare l’ammontare dell’imposta separatamente dal corrispettivo».
Inoltre, per le cessioni soggette al regime del margine, l’articolo 21, comma 6, lettera d, del Dpr 633/1972 dispone che la fattura, in luogo dell’ammontare dell’imposta, deve riportare l’annotazione «Regime del margine – beni usati», riferita al totale dei corrispettivi. Non c’è un espresso divieto di indicare il costo di acquisto in fattura; tuttavia, ai fini del trattamento Iva, il costo di acquisto non può essere artificialmente scorporato dal totale addebitato in fattura e dal relativo margine.