Effetti prospettici della crisi da monitorare comunque

30 Aprile 2020

Il Sole 24 Ore 20 APRILE 2020 di Primo Ceppellini e Roberto Lugano

Le verifiche

Va esaminata la coerenza delle misure innovative adottate dall’impresa

In questo particolare frangente temporale, il collegio sindacale è chiamato anche a compiti straordinari di vigilanza, in quanto, dopo aver verificato la reazione immediata della società allo shock del coronavirus in termini organizzativi e sanitari, deve essere in grado di comprendere l’impatto sulla situazione economica e finanziaria delle società, ma anche di capire se gli organi amministrativi stanno reagendo in modo efficiente e con una logica prospettica alla situazione di crisi.

Vediamo alcuni elementi che possono costituire un percorso logico di indagine.

I rischi di continuità aziendale

Il primo passo che il management deve fare è l’individuazione degli impatti della crisi, mettendo a fuoco, per ciascuno, non solo la probabilità, ma anche il potenziale danno. I fattori da considerare riguardano tutte le aree dell’attività: produzione, contratti, finanza.

  1. Produzione. Sono esempi di fattori di rischio di tipo produttivo l’impossibilità di completare o consegnare la produzione, dovuti alla malattia o all’assenza del personale, alla mancanza di materie prime necessarie per la produzione, alle difficoltà di organizzare i servizi di trasporto e di consegna.
  2. Contratti. Sotto il profilo contrattuale, vanno valutate le possibili richieste di sconti, riduzioni, penali nonché in generale il rischio di blocchi nella possibilità di ricevere ordini.
  3. Finanza. Spostando l’attenzione sugli aspetti finanziari, si dovrà guardare principalmente allo slittamento degli incassi e alla possibilità di insoluti nei pagamenti da parte dei clienti, allo sforamento degli affidamenti bancari, al rischio di non poter rispettare le scadenze di pagamento di fornitori, mutui, leasing.

I piani economici e finanziari

I sindaci dovranno verificare se le società hanno predisposto piani economici e finanziari: in questi giorni le aziende stanno rivedendo completamente le loro previsioni e i loro budget. Occorre la massima attenzione nel verificare che le ipotesi prese a base dei vari scenari elaborati siano ragionevoli, al fine di considerare credibili le previsioni sugli effetti economici e finanziari.

Le analisi dovrebbero riguardare le tre componenti essenziali, ovvero andamento economico, situazione patrimoniale, situazione finanziaria. È vero che le norme del Dl 23/2020 hanno ridotto la pressione sotto l’aspetto patrimoniale, ma gli effetti prospettici della crisi vanno sempre e comunque monitorati: non sono escluse situazioni in cui, pur potendo evitare l’obbligo civilistico, sia compromessa in toto l’esistenza dell’impresa.

Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla variabile finanziaria, che normalmente sarà influenzata sia dalla rapidità delle risposte dei finanziatori alle richieste della società sia dalla situazione esogena in cui si troveranno fornitori e clienti.

Le misure adottate

L’ultimo elemento da considerare è l’adozione, da parte del management, di politiche di reazione agli effetti negativi.

Le scelte aziendali dovranno essere concentrate sui rischi maggiori, individuando le politiche da adottare nei confronti di clienti, fornitori, finanziatori.

Possono verificarsi situazioni in cui l’impresa può adottare anche misure di tipo innovativo, avviando tra l’altro cambiamenti nella sfera della produzione o dell’approvvigionamento di flussi finanziari: sotto questo profilo, le misure di agevolazione contenute negli ultimi provvedimenti normativi possono essere uno stimolo a rivedere le politiche di ricorso al credito.

Ai sindaci spetta il controllo sulla coerenza delle misure adottate, da valutare in funzione delle dimensioni dell’impresa, della conoscenza dei mercati e di tutte le variabili sopra indicate.

Doing business in San Marino

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