Dalle scelte urgenti alle strategie da attuare in azienda

17 Aprile 2020

Lo studio Dott. Antonio Valentini invita  tutta la propria clientela a prendere visione della lettera redatta in merito ad alcune considerazioni di carattere gestionale – strategico che, viste le particolari circostanze dettate dall’emergenza Coronavirus, coinvolgono e modificano la vita di tutte le imprese sammarinesi.

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Oltre al check sul bilancio la gestione del personale e della liquidità è prioritaria.

Servono piani flessibili dai contratti al business model per gestire il “dopo”.

L’impatto del coronavirus coinvolge tutti gli aspetti della vita delle imprese sammarinesi.

E’ una sfida improvvisa ed epocale, che va affrontata per salvaguardare l’esistenza stessa dell’azienda con un piano complessivo. Un piano che parte dalla gestione dell’emergenza ma coinvolge variabili strategiche. Qui di seguito si propone un quadro di controllo delle diverse variabili da considerare dall’imprenditore.

Circa il 25% delle aziende appartiene ai settori considerati essenziali, e continuerà a svolgere la propria attività, talvolta a pieno regime, talvolta a ritmi addirittura più elevati.

Per il restante 75% circa delle aziende il problema oggi è coprire i costi fissi, pur in presenza di ricavi ridotti o pari a zero. Il problema più grosso paradossalmente sarà coprire anche i costi variabili una volta che l’attività riprenderà.

LE SCELTE URGENTI

1) LAVORO. Chi prosegue l’attività deve dotarsi di tutte le misure di precauzione per i lavoratori, tenendo conto delle norme di sicurezza. Devono/possono essere organizzate e gestite forme di smart working con particolare attenzione anche al tema della sicurezza dei dati. Per le attività sospese occorrerà continuare ad utilizzare la cassa integrazione o utilizzare le ferie e permessi avendo riguardo al consumo di liquidità. Occorrerà valutare con attenzione se l’organigramma dell’azienda è coerente e compatibile con le previsioni future di attività.

2) CONTRATTI IN ESSERE. Bisogna valutare i contratti attivi e passivi (commerciali, locazione, appalti, ecc.) pesando i possibili effetti dell’emergenza. Vanno prese in considerazione le ipotesi di sopravvenuta impossibilità con eventuali richieste di rimodulazione degli importi, tempi e modalità di consegna delle merci.

3) BILANCIO. Sia pure nei maggiori tempi concessi dal legislatore, occorre chiudere i bilanci 2019, fornendo anche le prime indicazioni sull’impatto del coronavirus nel 2020. Attenzione prioritaria all’esistenza della continuità aziendale. Le perdite stimate ad oggi devono essere recuperabili o comunque non devono intaccare il capitale sociale minimo previsto per legge, altrimenti occorre tempestivamente deliberare rimedi previsti dalle norme.

4) FINANZA. Occorre verificare la disponibilità di cassa, il credito disponibile ed il fabbisogno a breve, valutando la possibilità di fare ricorso a forme finanziarie aggiuntive o di attivare richieste di moratoria alle banche.

LA RIPARTENZA

5) ORDINI E NUOVI CONTRATTI. E’ necessario valutare le scorte presenti in magazzino, così da pianificare la situazione di approvvigionamento necessario per la produzione. Di pari passo si dovrà considerare e confermare il portafoglio ordini dei clienti. Occorre inoltre un check sulle forniture di servizi per il trasporto e la consegna di materie prime e di prodotti finiti.

6) BUDGET. Vanno rielaborati i budget previsionali, che probabilmente non saranno univoci: ci saranno piani diversificati a seconda delle ipotesi sulla durata dell’emergenza e sulla ripresa dell’attività. Fondamentale valutare il  fabbisogno finanziario necessario alla ripresa e le modalità per reperire le risorse.

VALUTAZIONI STRATEGICHE

7) PRODUZIONE ED INVESTIMENTI. In un’ottica di profondo riesame della propria posizione, in taluni casi si potranno inserire anche valutazioni strategiche sulla riconversione o riorganizzazione della produzione e/o del business model di riferimento, sviluppando i piani di finanza straordinaria. Anche i business plan strategici a medio periodo vanno ripensati, rivedendo il piano degli investimenti programmato alla luce del nuovo scenario. Bisognerà lavorare con elasticità: difficilmente a breve ci sarà chiarezza su come sarà il mondo dopo il coronavirus.

8) OPERAZIONI STRAORDINARIE. La rivoluzione della pandemia potrà anche innescare nuove aggregazioni e/o acquisizioni. L’azienda con una buona patrimonializzazione e liquidità, potrà cogliere l’occasione per rilevare aziende concorrenti, consolidare la propria posizione sul mercato. Al contrario, l’azienda che valuta, a seguito del COVID 19 di poter entrare in affanno di liquidità, dovrà valutare la dismissione delle attività non strategiche che non assicurano margini consistenti o sono al di fuori del perimetro dell’attività caratteristica dell’azienda (core business).

Doing business in San Marino

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